Nel mondo della gestione del personale, l’integrazione tra controllo degli accessi e rilevazione delle presenze è una delle esigenze più sentite dalle aziende moderne. Con la diffusione degli smartphone e l’affidabilità crescente del Bluetooth Low Energy (BLE), oggi è possibile gestire entrambi i processi da un’unica app installata sul telefono del dipendente. Ma come funziona tecnicamente questa soluzione? E quali sono i suoi veri vantaggi?
Il sistema descritto nella video-dimostrazione sfrutta un’applicazione mobile configurabile in due modalità:
Modalità controllo accessi, dove un click sull’interfaccia genera un segnale Bluetooth diretto al terminale IBRIX, comandando l’apertura di un varco o di una sbarra automatica.
Modalità presenze, che permette di timbrare l’ingresso o l’uscita dal lavoro scegliendo una causale personalizzata (ferie, permesso, missione, ecc.), esattamente come si farebbe con una bollatrice fisica.
La doppia funzionalità in un’unica interfaccia rappresenta un grande vantaggio, soprattutto in ambienti ibridi dove si alternano lavoro in sede e trasferte.
Il Bluetooth BLE è progettato per ottimizzare il consumo energetico mantenendo una portata utile in scenari reali. In aria libera, è possibile raggiungere anche 20–30 metri di distanza tra telefono e terminale. Questo permette scenari come:
L’apertura automatica di sbarre veicolari dal cruscotto o dal parasole dell’auto.
L’accesso agli edifici senza dover uscire dal veicolo.
L’ingresso in reparti interni senza contatto diretto, in ambienti industriali o logistici.
In ambienti chiusi, la portata può ridursi a seconda della presenza di pareti o interferenze, ma in genere resta sufficiente per operazioni sicure e affidabili.
Uno dei vantaggi strategici di questa tecnologia è la tracciabilità personale e non cedibile del dispositivo. A differenza di un badge RFID fisico (che può essere prestato o scambiato), uno smartphone non viene condiviso, riducendo drasticamente il rischio dei cosiddetti “furbetti del cartellino”.
📍 Ricordiamo ad esempio il caso di Sanremo (2015), dove 35 dipendenti pubblici sono stati indagati per assenteismo dopo essere stati filmati mentre si facevano timbrare il badge da colleghi. Scene diventate virali e che hanno messo in luce l’importanza di identificazioni univoche e non delegabili.
Quando l’utente tocca “Entrata” sull’app in modalità Presenze, il terminale IBRIX riceve un pacchetto dati via BLE contenente:
Identificativo univoco del dispositivo.
Causale selezionata (se presente).
Timestamp generato dal server o dall’app.
Informazioni opzionali come posizione GPS (per verifica geolocalizzata, se abilitata).
Il sistema risponde con una conferma visiva o sonora. Nel caso del controllo accessi, il pacchetto dati attiva un relè che apre il varco, sia esso una porta, un tornello o una sbarra.
Riduzione dell’hardware fisico: meno lettori installati, meno manutenzione.
Maggiore igiene e zero contatto: importante in contesti post-pandemia.
Più sicurezza: dati crittografati, identificazione personale, log dettagliati.
Flessibilità totale: entrata e uscita anche in mobilità, senza badge.