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bollatrice configurabile ibrix
Bollatrice aziendale: configurare entrata e uscita non è (più) un problema
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Chi lavora ogni giorno con i terminali di rilevamento presenze spesso dà per scontate alcune funzionalità che in realtà, per chi si avvicina per la prima volta a questi sistemi, non sono affatto ovvie. È il caso della configurazione delle zone di entrata e uscita su un terminale IBRIX: una funzionalità semplice ma cruciale per rendere il flusso degli utenti più fluido e naturale, adattando il comportamento del terminale alla logistica reale dello spazio aziendale.

In uno scenario tipo, il terminale può essere montato su una parete di un corridoio con una porta alla destra e una alla sinistra. In questo caso, è utile che la zona “entrata” sia impostata sul lato destro e la zona “uscita” sul lato sinistro, o viceversa, a seconda del verso preferito di percorrenza.

🖱️ La configurazione? Questione di pochi click. Dal software gestionale collegato, in tempo reale, è possibile inviare una nuova mappatura delle zone attive del terminale, invertendo le funzioni dei due lati. Il terminale si aggiorna istantaneamente, senza necessità di interventi manuali sull’hardware, mostrando immediatamente il nuovo layout di utilizzo.


🕰️ Un po’ di storia: l’evoluzione delle tastiere sui terminali di presenza

I terminali si sono evoluti molto nel corso degli anni, soprattutto per quanto riguarda l’interfaccia uomo-macchina. Dalle prime versioni a oggi, il cambiamento è stato netto e guidato da esigenze di maggiore affidabilità, igiene e usabilità.

🔸 Anni ‘90: tasti fisici a interruttore meccanico.
Erano robusti ma soggetti a usura, con la classica sensazione “click” che oggi si ritrova solo su alcune tastiere industriali. Ogni pressione era un contatto elettrico diretto, e con il tempo era necessaria la sostituzione delle componenti.

🔸 Anni 2000: introduzione dei sensori ottici.
I terminali adottano tastiere touch con sensori a infrarossi o ottici posti lungo i bordi del pannello. La pressione del dito veniva “vista” da una griglia invisibile di raggi, rendendo l’interfaccia più resistente e meno soggetta a guasti. Una tecnologia semplice e duratura, ma poco precisa in ambienti molto luminosi.

🔸 Anni 2010: touchscreen capacitivi.
Come negli smartphone, i terminali IBRIX di nuova generazione adottano display capacitivi in vetro, sensibili al tocco e altamente personalizzabili. Questo ha permesso non solo un’interazione più intuitiva, ma anche la visualizzazione dinamica di icone, causali, notifiche e messaggi contestuali.

📟 Oggi, l’utente può accostare il badge RFID e, se necessario, selezionare causali o confermare operazioni su interfacce touchscreen resistenti all’usura e compatibili anche con guanti da lavoro.


🔄 Un sistema adattabile, sempre

Un punto di forza dei terminali IBRIX è la modularità e flessibilità della configurazione software. Ogni terminale può essere riconfigurato da remoto, grazie alla connessione via LAN o Wi-Fi. Ciò richiede un’infrastruttura minima:

  • Switch Ethernet con supporto PoE (Power over Ethernet) per alimentare e collegare il terminale tramite un unico cavo.

  • Cavi LAN Cat.6 o superiori con lunghezza massima di 100 metri per garantire la stabilità del segnale.

  • Access point Wi-Fi dual band (2.4GHz/5GHz) in ambienti dove non è possibile cablare, con attenzione alla copertura e alla schermatura RF.

Grazie a questa architettura, un terminale può essere riconfigurato istantaneamente anche per gestire nuove fasce orarie, causali di giustificazione o modalità di accesso personalizzate.


📡 Tecnologia RFID: lo standard che non invecchia

I terminali IBRIX utilizzano lettori compatibili con gli standard RFID più diffusi: ISO/IEC 14443A (es. MIFARE Classic e DESFire), con frequenza a 13,56 MHz. I badge in uso hanno tipicamente una memoria da 1kB a 4kB, sufficiente per identificare univocamente l’utente e, se necessario, contenere dati aggiuntivi come nome, reparto o autorizzazioni speciali.

Questi badge sono passivi, ovvero non contengono batterie, e vengono attivati dal campo elettromagnetico generato dal lettore. Hanno una durata operativa che può superare i 10 anni, anche in ambienti industriali.


🧩 Integrazione con altri sistemi

Il terminale IBRIX può essere anche parte integrante di un sistema più ampio:

  • Collegamento con software HR per il calcolo presenze/assenze.

  • Interfacciamento con i sistemi di controllo accessi.

  • Connessione con sistemi di emergenza ARCAPASS, per sapere in tempo reale chi è presente in azienda.